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La “chiusura fiscale” dell’anno. Un nuovo articolo su “Il dentista moderno”
QUANDO LA “SRL ODONTOIATRICA” E’ SOLO APPARENZA, LA CASSAZIONE AFFERMA CHE….
NON SI TRASCURI CHE, QUANDO LA “SRL ODONTOIATRICA” E’ UNA MERA APPARENZA….SOSTIENE LA CASSAZIONE CHE…
se la realtà è che sempre dell’attività professionale del socio si tratta, seppur “travestita”, può capitare, ma solo se si è sfortunati, una “ripresa” fiscale in base all’art. 37 del DPR 600/1973, che colpisce la c.d. “interposizione” di un soggetto apparente (la società) che si intesta il reddito, pagando le imposte in base al suo status (es. di società di capitali), mentre se la sostanza è quella di una attività individuale (per dimensione, numero e qualità dei soci, tipo di produzione, esercizio concreto dell’attività da parte di una sola persona, modalità informale e diretta di esercizio del potere decisionale, prelievi senza adeguata giustificazione e/o formalità ecc.), il Fisco potrebbe sostenere che il reddito spetta al soggetto “sostanziale” e dunque, per capirsi, se in capo alla società quel reddito fosse stato tassato al 24%, se c’è la “ripresa” quel reddito sarà riattribuito ai soci e tassato su base individuale (es. con le aliquote progressive Irpef). E’ l’applicazione del principio della “prevalenza della sostanza sulla forma”, per cui lo “schermo societario” evapora. Una sentenza di Cassazione ribadisce, fornendo due “principi di diritto”, la cosa.
Sent. 25/7/2022 nr. 23231, principi di diritto (corsivi miei):
- “in tema di accertamento sulle imposte dirette e sull’Iva, nei confronti del soggetto che abbia gestito uti dominus una società di capitali si determina, ai sensi dell’art. 37, terzo comma, d.P.R. n. 600 del 1973, la traslazione del reddito d’impresa, e delle relative imposte, in quanto effettivo possessore del reddito della società interposta; inoltre, in tale ipotesi, tra i due soggetti si instaura un rapporto di mandato senza rappresentanza, dove il mandatario è il gestore uti dominus e la mandante è la società, sicché, ove le prestazioni di servizi cui il primo abbia partecipato per conto della seconda siano soggette a Iva, pure il rapporto giuridico tra il mandatario e la società interposta è soggetto all’Iva; a tali fini incombe sull’Amministrazione finanziaria l’onere di provare, anche solo in via indiziaria, il totale asservimento della società interposta all’interponente, spettando quindi al contribuente l’onere di fornire la prova contraria dell’assenza di interposizione ovvero della mancata percezione dei redditi del soggetto interposto»
- «in tema di sanzioni tributarie, nell’interposizione del gestore uti dominus alla società di capitali interposta ai sensi dell’art. 37, terzo comma, d.P.R. n. 600 del 1973 non ha rilievo il rapporto fiscale proprio di quest’ultima ma quello che fa capo direttamente all’interponente in quanto effettivo possessore del reddito d’impresa, sicché, risultando come se il reddito fosse da lui prodotto, la fattispecie esula dal disposto di cui all’art. 7 d.l. n. 269 del 2003 e le violazioni, pur formalmente dell’ente collettivo, vanno riferite alla sua attività»
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Vuoi capire meglio il “Quadro RE”?
E’ tempo di dichiarazioni, i commercialisti mandano ai clienti le bozze e per i dentisti professionisti e associati il “Quadro” per determinare l’imponibile professionale è il “RE” del modello Redditi.
A guardarlo così, a prima vista, senza spiegazioni, può sembrare un elenco astruso. In questa immagine invece si vede come ci sia una logica, piuttosto chiara.
Il “Quadro RE” si può dunque leggere come fosse un “conto economico”. Si ricordi però che dalla contabilità fiscale non si può ricavare alcuna indicazione sui reali risultati annuali finanziari ed economici dell’attività

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Pagheremo molte meno tasse (nel 2023)?
Al termine di un webinar organizzato dall’Ordine dei dottori commercialisti ed esperti contabili di Padova, cui ho partecipato in quanto a quell’Ordine sono iscritto, tema la prevista RIFORMA TRIBUTARIA, vedi immagine di questo post, che tutti attendiamo con trepidazione, ho avuto la soddisfazione di vedere apprezzata da parte dei Relatori la mia seguente tesi, riguardante l’IRPEF:
ESENTARE DA IMPOSTA la parte di reddito corrispondente alla spesa annua mensile media per la tipologia di nucleo familiare, la condizione professionale della persona di riferimento della famiglia, il comune di residenza, se si vive in affitto o in proprietà.
Tale dato, la spesa annuale media, è stimato a giugno di ogni anno dall’ISTAT, quindi da un organo dello Stato. Per dare un’idea, una famiglia di due persone con due figli, in media nazionale, nel 2019 ha una spesa annuale stimata per vivere (casa, alimentari, istruzione, salute ecc.) pari a 39.903,84, somma che, secondo la mia idea di riforma, dovrebbe essere del tutto esente da tassazione nel coacervo dei redditi familiari.
Se il coacervo supera quella cifra, sull’eccesso si pagano tasse in modo progressivo, come per il patrimonio (esclusa l’abitazione, si ipotizzano aliquote progressive in base al suo ammontare a valori di mercato fra lo 0,2% e il 3%).
Altre questioni offerte dai Relatori, in previsione dell’insediamento della Commissione di studio della Riforma (se tutto fila se ne parla per il 2023, con la nuova legislatura):
- se si toglie l’Irap, deve aumentare l’Ires, e anche di 10 punti %;
- le imprese minori (a mio “naso” potrebbero essere quelle con fatturati fino a poco più di 5 milioni) dovrebbero vedere una tassazione “catastizzata” in base a strumenti tipo studi di settore, con eliminazione di ogni altro adempimento burocratico;
- addio all’aliquota piatta per Ires, anche le imprese sono da tassare con aliquote progressive in base al reddito e con un occhio anche al fatturato;
- per l’Irpef, appunto un’esenzione di base universale, su cui si è innestata la mia tesi, che ho presentato all’inizio di questo post.
Come si dice: chi vivrà vedrà, sperando che il punto di domanda che si legge sul titolo di questo post possa sparire!
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Fondo Perduto Webinar + Foglio Excel
ATTENZIONE! la registrazione del webinar è disponibile gratuitamente
sul gruppo Facebook “Odontoiatria contabilità e fisco”, sul Forum ODONTOline.it e
sul canale You Tube Odontoiatria contabilità e fisco
FONDO PERDUTO WEBINAR – Dai casi pratici alle regole di calcolo delle medie mensili del fatturato
Chi ha diritto? Cosa significa “fatturato”? Il bollo si considera “fatturato”? Chi ha iniziato a lavorare nel 2020 o nel 2021 ha diritto? E tante altre sono le questioni che potranno trovare risposta.
Le regole del contributo saranno esposte a partire da esempi pratici di impiego del foglio di calcolo Excel già pubblicato qui sul gruppo.
Il previsto webinar su Zoom (la partecipazione è anonima; si possono fare domande al Relatore via chat e in audio), si terrà
MERCOLEDI’ 7 aprile 2021 ORE 20.30
Relatore Dott. Paolo Bortolini.
La durata “istituzionale” è di 30 minuti più
tempo per rispondere a eventuali domande.
PER PARTECIPARE GRATUITAMENTE:
a) occorre essere iscritti al Forum ODONTOline.it e inviare una email a info@odontoline.it per ricevere il link per la diretta; oppure
b) essere iscritti o iscriversi al gruppo privato Facebook “Odontoiatria contabilità e fisco”, riservato agli odontoiatri, agli igienisti dentali e agli assistenti di studio odontoiatrico.
ATTENZIONE: solo gli iscritti al Forum ODONTOline. it e al gruppo Facebook “Odontoiatria contabilità e fisco” potranno inoltre scaricare il file Excel per il calcolo dei dati necessari all’ottenimento del contributo, se spettante e la registrazione del webinar
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Contributo “a fondo perduto” 2021. In breve, a chi spetta?
Molti si staranno domandando se hanno o meno diritto a percepire il contributo previsto dal Governo. Una tabella riassuntiva può aiutare a fare rapidamente chiarezza.

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2021: che la “riscossa” inizi dalla fatturazione!
Il 2020 ha portato molte novità per la fatturazione ai pazienti dei dentisti, delle quali è necessario tenere conto non solo per essere in regola, ma anche per migliorare la propria immagine nei confronti della clientela, cosa preziosa oggi più che mai. Infatti, c’è una grande differenza fra il mostrarsi informati, e perciò sicuri di ciò che si fa e dice, piuttosto che non saper dare risposte adatte alle tante domande che, sempre di più, i pazienti potrebbero fare alle persone che lavorano negli studi al momento del suggello del rapporto contrattuale, quello del pagamento delle cure.
L’occasione per sistemare la questione è già pronta, basterà partecipare al corso online sulla fatturazione al paziente odontoiatrico, oppure acquisirne la registrazione. Le quote prevedono la consegna di dispense.
Per fare esempi, si tratterà di sapere e di saper spiegare importanti novità, fra le quali:
- coordinare l’onere del pagamento tracciato per avere il diritto alla detrazione della spesa sanitaria con l’intestatario della fattura;
- quale tecnica di redazione della fattura potrà favorire il paziente nei confronti del Fisco;
- come organizzare per bene la creazione della fattura al fine di adempiere correttamente e senza rischio di sanzioni al nuovo obbligo di invio mensile dei dati delle fatture al Sistema tessera sanitaria (sts);
- cosa comporta per lo studio, e cosa dire ai pazienti che chiedessero informazioni, le nuove agevolazioni statali “cashback” e “lotteria degli scontrini”, anche in relazione alla presenza di un registratore di cassa in studio che, secondo alcuni, rientrerebbe fra i nuovi oneri a carico dei dentisti.
Per avere risposte dirette, precise ed esaustive, date con un linguaggio sintetico, chiaro, la partecipazione al corso online sulla fatturazione al paziente odontoiatrico, è la soluzione giusta.
Oltre agli argomenti già indicati, la partecipazione al corso, o l’acquisto della sua registrazione, offre i necessari chiarimenti e indicazioni operative, inclusive di suggerimenti per la gestione organizzata della comunicazione ai pazienti, per gli aspetti basilari della fatturazione al paziente:
- la fattura si intesta sempre a chi ha avuto le cure?
- a chi compete l’onere della marca da bollo?
- è sempre necessario descrivere dettagliatamente le prestazioni?
- si possono aggiungere spese per recupero di costi amministrativi? E molto altro ancora.
La partecipazione al corso online sulla fatturazione al paziente odontoiatrico consente ai presenti di porre domande al Relatore, e avere da lui subito soddisfazione, data la sua grande esperienza e preparazione specifica. Vi aspettiamo numerosi!
Un cordiale saluto e un grandissimo augurio per un buon anno nuovo.
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Dentisti e fattura elettronica: confermato, niente obbligo per il 2021! (e per il 2022)
Come si poteva ben desumere dalle importanti modifiche portate dal decreto del Ministro dell’economia e delle finanze del 19 ottobre 2020, ampiamente estensivo delle modalità di invio dei dati al Sistema tessera sanitaria (STS) da parte degli iscritti all’Ordine dei medici e degli odontoiatri, la bozza della legge di bilancio per il 2021 conferma ora che l’invio dei dati a STS sarà ancora sostitutiva del generalizzato obbligo della fatturazione elettronica fra privati previsto dal comma 3 dell’art. 1 del decreto legislativo 5 agosto 2015 nr. 127 (istitutivo dell’obbligo di fatturazione elettronica fra soggetti residenti o stabiliti nel territorio dello Stato).
Infatti, nella bozza della legge di bilancio 2021 che circola da ieri si può leggere, al Titolo IV rubricato “Ulteriori disposizioni in materia di entrate”, quella dell’ art. 182, dedicato alle “Semplificazioni fiscali”, e in particolare il comma 4 che così dispone: “All’articolo 10-bis del decreto-legge 23 ottobre 2018, n. 119 convertito, con modificazioni, dalla legge 17 dicembre 2018, n. 136, e successive modificazioni, le parole “Per i periodi d’imposta 2019 e 2020″ sono sostituite dalle seguenti “Per i periodi d’imposta 2019, 2020 e 2021”. Si tratta dunque di una proroga, non di un’entrata a regime, del divieto previsto dall’articolo ora modificato di emettere fatture elettroniche con riferimento a quelle i cui dati sono da inviare al STS, cioè quelle emesse verso i pazienti persone fisiche, rivolto ai soggetti tenuti all’invio dei dati a STS.
Nella relazione illustrativa alla legge di bilancio 2021, questa proroga è motivata dalla persistente mancanza dell’individuazione di specifiche modalità di fatturazione elettronica per i soggetti che effettuano prestazioni sanitarie nei confronti di persone fisiche, cosa come noto resa ardua da questioni attinenti al trattamento dei dati personali dei pazienti.
Non poteva essere diversamente, viste le notevolissime modifiche apportate all’invio dei dati a STS: sennò, perché si sarebbe fatto tutto quel lavoro?
Ora, anche se in bozza, la sopravvivenza della fattura analogica e cartacea, con la sua fedele compagna marca da bollo, è assicurata anche per il 2021.
Questa novità, e molto altro, al prossimo corso online sulla fatturazione in odontoiatria. Vi aspettiamo!
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Da dentista a società. Ma quanto conviene? Case study
Man mano che le difficoltà economiche aumentano, che la concorrenza di soggetti commerciali organizzati “morde” la pelle dei liberi professionisti, e non solo nell’odontoiatria, in certi casi, per “difendersi” meglio, si può valutare se vale la pena di organizzare la propria attività in forma societaria. Vi sono al momento anche delle spinte in tal senso da parte di associazioni di categoria.
Di solito il primus movens che induce a simili pensieri è l’auspicio di un possibile “risparmio fiscale”, seguito a ruota dalla speranza di riuscire a “salvare” il proprio patrimonio, o almeno una sua parte, se le cose dovessero andare male, se, in altre parole, ci si ritrovasse a un certo punto travolti dai debiti.
Se è l’aspettativa di un vantaggio fiscale quella che spinge il professionista a questo “cambio di pelle”, considerato che si tratta sempre di cambiamenti costosi nell’attuazione e reversibili di solito a caro prezzo, il buon senso suggerisce di valutare prima di muoversi se, rispetto alla propria situazione, ne varrà veramente la pena. Una accurata simulazione, è decisamente cosa più sicura rispetto al prendere per buoni i messaggi semplificatori e puramente propagandistici che circolano anche nel mondo odontoiatrico.
Rivolgersi ad un commercialista è di solito la cosa giusta da fare, in quanto servono valutazioni complesse, tenendo conto non soltanto dell’aspetto fiscale, ma anche di quello contributivo. Inoltre, tali valutazioni si devono condurre considerando che la presenza dei soci (sennò che società sarebbe?) introduce aspetti nuovi e diverse fiscalità da conteggiare se non si trattasse di colleghi odontoiatri.
In questo articolo si vuole presentare un nuovo software che utilizziamo nelle consulenze, eseguibili anche online, finalizzate alle valutazioni di convenienza di cui si sta parlando. Questo software mostra come sarebbe stata la tassazione al netto dei contributi previdenziali, o come sarà, se invece di operare come professionista si fosse operato o si operasse come società, di persone o di capitali, in relazione alla possibile varietà della compagine sociale: tutti dentisti o “mista”, con diverse percentuali di quote di partecipazione. Il software, nella versione “base”, gestisce le simulazioni per società fino a tre soci.
Le simulazioni valgono tanto per le società tra professionisti che per quelle commerciali, in quanto dal punto di vista fiscale e contributivo sono identiche, con l’eccezione del contributo Enpam sullo 0,5% del fatturato odontoiatrico che obbliga solamente le seconde (non considerato nella programmazione del nostro software ma che si può in ogni caso inserire manualmente).
I dati numerici utilizzati per questo articolo sono reali, si tratta dunque di un vero e proprio “case study” tratto da una consulenza prestata dall’autore.
Stimare il flusso di cassa
Iniziamo ad analizzare le funzioni del software. In primo luogo, è possibile, ma non indispensabile, utilizzare un apposito modulo per caricare i propri dati contabili relativi all’anno in corso, ad annualità passate e se si vuole anche alle previsioni future. Il modulo è personalizzabile sulla base delle convenzioni contabili che lo studio utilizza o su quelle del commercialista: in sintesi si tratta dei vari raggruppamenti in cui confluiscono entrate e uscite, o “conti”. Si veda l’esempio:

Lo scopo di questo particolare modulo è, grazie all’impiego della colonna “Cash” dello schema mostrato nella precedente immagine, di generare uno schema sintetico del flusso di cassa (stima rapida) e consente poi, se lo si desidera, di inserire anche i suoi utilizzi, ottenendo così la variazione finale di liquidità netta dell’annualità considerata. Si veda l’immagine:

La simulazione fiscale e contributiva
L’imponibile fiscale, per il professionista come per la società, ha ben poco però a che fare con il flusso di cassa. L’incidenza delle imposte calcolata sull’imponibile perciò non può essere mai un indicatore del “quanto mi resta in tasca”. Analisi che proponessero quest’ultima conclusione sono perciò errate. L’imponibile fiscale di anni passati si desume dalla dichiarazione dei redditi e dell’Irap, e per l’anno corrente e i futuri da previsioni. Il nostro software, in uno speciale modulo che da qui si presenta, consente di inserire questi valori, e da questi esegue, automaticamente, la “trasformazione” della tassazione da quella del professionista a quella delle società. Attraverso un menù di navigazione ci si sposta nel modulo. Si veda la seguente immagine:
In testa a questo modulo viene riportato in sintesi il risultato della stima dei flussi di cassa se il modulo apposito, già precedentemente illustrato, è stato utilizzato. Si veda immagine:

Il primo passaggio per eseguire la simulazione “fiscalità del professionista VS società” è quello dell’inserimento in un apposita scheda del software dei dati desunti dalle dichiarazioni fiscali, o da loro previsione, per ottenere subito il calcolo della tassazione Irpef nazionale e locale, dell’Irap e della contribuzione previdenziale, la quale viene scontata dall’imponibile in quanto come è noto è da questo deducibile. Si veda l’immagine (l’utente inserisce i dati necessari solo nelle celle a fondo giallo, gli altri dati sono calcolati dal programma):

Ottenuti, istantaneamente, i dati visibili nella precedente immagine, il software esegue un calcolo di analisi percentuale dell’incidenza della fiscalità e contribuzione, prima sugli imponibili e poi sul flusso di cassa (se quest’ultimo è disponibile, per quanto si è detto). Si veda immagine:

Giunti a questo punto, si sono ottenute tutte le informazioni che riguardano fiscalità e contribuzione del professionista, dati che ora il programma è in grado di riprogettare in funzione di un ipotetico esercizio in forma societaria anziché professionale. In primo luogo, la simulazione richiede di indicare l’ipotetica compagine sociale. Nel caso qui presentato, il professionista odontoiatra intendeva associare il coniuge “laico” nonché “lavoratore”. Il software presenta allo scopo il seguente modulo:

La prima simulazione eseguita automaticamente dal software riguarda le società di persone, commerciali e tra professionisti. Nell’esempio, non si sono assegnati compensi ai soci, in quanto nella società di persone, tassate per trasparenza, avrebbe poco senso in quanto non muterebbe “di un et” la tassazione. E’ possibile, come si vede, inserire “Eventuali deduzioni dal reddito consentite alle sole società”, se ce ne sono. Si veda l’immagine:

Il software, e questo vale anche per la simulazione della società di capitali SRL, consente, per quanto riguarda i soci “laici” (non dentisti), di simulare la loro posizione lavorativa rispetto alla società calcolando la contribuzione di ben 10 diverse casse previdenziali (!), in pratica tutti i casi possibili, e precisamente:

La prima simulazione, per le società di persone, termina con uno schema di analisi identico a quello già visto per il professionista:

Si può notare che il coniuge, in qualità di “socio lavoratore”, diventa intestatario di contribuzione INPS, dunque si crea per lui una posizione pensionistica. Inoltre, la ripartizione su due “teste” di un reddito prima in capo al solo professionista, crea il fenomeno dello “splitting” (abbassamento dell’aliquota media dell’Irpef sul reddito totale), che è il principale responsabile del risparmio fiscale che, come si vedrà, il “passaggio” a società di persone consente. Peraltro, rispetto al professionista solo, vi è un aumento di esborso per la contribuzione previdenziale. Si tenga infine presente che nella società di persone il flusso di cassa, a differenza che nella società di capitali, può essere liberamente utilizzato per scopi personali, come avviene per la situazione professionale.
Il software conclude la sua simulazione presentando una tabella riepilogativa identica a quella già vista per il singolo professionista:

Veniamo dunque alla simulazione per le società di capitali, e segnatamente per la SRL odontoiatrica, commerciale o tra professionisti che sia. In questa particolare società, la tassazione della società e dei soci è nettamente separata, è dunque possibile “spostare” reddito dalla società ai soci e viceversa, cosa che se ben dosata può consentire una programmazione della tassazione e della contribuzione più efficiente rispetto alla società di persone e alla libera professione. Un software come quello qui in presentazione, è l’unico strumento davvero funzionale per testare le migliori soluzioni possibili. Simuleremo quindi: per il dottore l’assegnazione di un compenso annuale da lui fatturato per €. 45.000, per il coniuge un emolumento annuale come amministratore di €. 12.000. Si veda il risultato per quanto riguarda la tassazione Ires e Irap della società:

Il software passa ora, sempre automaticamente e istantaneamente, alla simulazione degli imponibili personali dei soci della SRL derivanti dall’attività prestata per la società, in base alle rispettive percentuali di partecipazione agli utili e alle perdite. Si veda immagine:

Il passaggio finale, anche per la simulazione fiscale del “passaggio” da professionista a SRL, riguarda la tassazione dei soci della società. Si veda l’immagine:

Per la SRL valgono le stesse considerazioni che si sono proposte precedentemente per la società di persone.
Anche per la società di capitali SRL odontoiatrica il nostro software presenta la tabella finale per la sommatoria di tassazione e contribuzione, inclusiva delle analisi percentuali della loro incidenza rispetto al reddito professionale imponibile di partenza e rispetto al flusso di cassa. Si veda l’immagine:

La fase finale del lavoro di questo nuovo software di simulazione rispetto al passato, al presente e al futuro del confronto fra la tassazione del dentista libero professionista e quella delle varie forme societarie, tra professionisti o commerciali che siano, è una tabella di confronto dei vari esborsi per tasse e contributi che le tre diverse modalità di organizzazione offrono:

La tabella finale mostra che il risultato di risparmio quando da professionista si passa a società, nel caso qui esemplificato di due soci, si ottiene sulla tassazione complessiva, calcolata al netto dei contributi previdenziali, Irpef, Irap e Ires. Tali risparmi non sembrano dipendere da legislazione più favorevole, ma dal fatto che ripartendo un imponibile fiscale su più “teste” si attenua la progressività dell’Irpef. Occorre inoltre tenere presente, per quanto riguarda la società di capitali, che a differenza della professione e della società di persone, la liquidità sociale non è liberamente disponibile, nella SRL, per impieghi personali dei soci, se non attraverso il prelievo dell’utile che però va tassato, e si può pertanto ritenere che quanto “rimane in tasca” ai due soci di SRL qui simulati, come si può agevolmente ricostruire dalle tabelle, è meno rispetto alle altre due configurazioni. E’ vero invece che, nel caso esemplificato, con le società si ottiene la creazione di una posizione pensionistica per il coniuge, cosa che nella professione singola non sarebbe possibile.
Il software esemplificato è utilizzato nelle consulenze “studio di fattibilità” prestate dal Dottor Bortolini. Anche online, in tempi rapidissimi sarà possibile, per chi è interessato al “passaggio a società”, ottenere delle stampe delle simulazioni costruite sui suoi progetti, desideri e possibilità. Con l’aiuto di un professionista esperto, si potrà, grazie a questo software, immaginare e testare con precisione le possibili diverse configurazioni societarie, fiscali e contributive. Per informazioni 0498962688
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Operatori sanitari: dal 2021 invio mensile a Tessera sanitaria: occhio alla fatturazione!
Con l’emanazione da parte del Ministero dell’economia e delle finanze del decreto 19 ottobre 2020, pubblicato in G.U. il 29 ottobre 2020 è stato disposto:
· di estendere i dati che devono essere trasmessi a STS includendo la modalità di pagamento, il tipo di documento fiscale (fattura o documento commerciale-scontrino), l’aliquota ovvero la natura Iva della singola operazione;
· di modificare il termine temporale dell’invio dei predetti dati al STS, che per le spese sanitarie sostenute dal 1 gennaio 2021 da annuale diventa mensile;
· di prevedere comunque la trasmissione a STS dei dati delle spese sostenute dal 1° gennaio 2021 anche se oggetto di opposizione espressa al loro invio da parte del cliente del medico.
Rimangono al momento invariate le previste notevoli sanzioni per omissioni, errori, ritardi negli invii.
Per gestire senza rischiare sanzioni questi 12 (!) nuovi invii telematici mensili, sarà importantissimo sapere come evitare errori nella fatturazione, con riferimento alla modalità di pagamento. Si tratterà di decidere se e come inserire particolari diciture in fattura, e soprattutto di essere sicuri che la trasmissione dei dati al commercialista che si occuperà degli invii a STS avvenga in modo corretto. Nella prossima edizione del corso online sulla fatturazione in odontoiatria si affronterà il tema con indicazioni pratiche. Non mancate! (è possibile acquistare la sola registrazione del corso).
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