La “prevenzione fiscale” comincia dal cluster: tabella di conversione da UK21U a VK21U

Da quando ci sono gli “studi di settore”, i contribuenti hanno acquisito familiarità, o almeno ne hanno sentito parlare, con il “cluster”, che in italiano si può tradurre “gruppo”. Il noto programma GE.RI.CO. (dicono “scaricabile” gratuitamente dal sito Agenzia Entrate dal 10 Maggio), per fare il suo lavoro, ahimè non sempre gradito, ha bisogno come prima cosa che gli si diano circa una decina di dati che assegneranno il contribuente ad uno dei quattordici gruppi, appunto i cluster, con cui il Fisco ha “fotografato” i dentisti italiani. Solo dopo aver assegnato il cluster è possibile procedere con gli altri calcoli dello “studio”. Ma è importante, ai fini pratici, essere stati assegnati dal GE.RI.CO. ad un cluster piùttosto che a un altro?

Ebbene si, è molto importante. Basti pensare che il calcolo finale del GE.RI.CO., cioè il compenso minimo che il Fisco si aspetta venga dichiarato per assegnare la patente di “congruità”, può essere molto diverso. Si pensi che la gran parte del calcolo finale (il compenso da dichiarare per essere congrui) è ottenuto dal GE.RI.CO. moltiplicando l’importo annuale di  alcune spese sostenute e delle ore lavorate per un coefficiente diverso per ogni cluster (per dare un’idea, nel nuovo VK21U “si pagano”, in termini di compensi da dichiarare:  per 100.000 €. di valore dei beni strumentali, da un minimo di 7.420 €. a un massimo di 27.500 €.; per 30.000 €. di spese per l’assistente da un minimo di 32.765 €. a un massimo di 48.830 €.; per 10.000 €. di laboratorio da un minimo di 10.370 €. a un massimo di 15.670 €.; per 1000 €. di bolletta elettrica o telefonica da un minimo di 1.220 €. a un massimo di 3.361 €.; per per un’ora di lavoro del Dentista da un minimo di 7,8 €. a un massimo di 31 €). Insomma, fra i 14 cluster ce ne sono di più o meno “cari” per il conto finale.

Far parte di un cluster o di un altro cambia le cose anche per quanto riguarda il rispetto degli indici di “coerenza” e “normalità”. Per quest’ultima, che da quest’anno è entrata a pieno titolo nel calcolo penalizzando chi dovesse superare delle “soglie massime”, relative a ben TRE indici (erano due in UK21U) il più “pestifero” dei quali calcola addirittura un numero minimo di ore lavorate da dichiarare, e un altro, chiamato “Incidenza delle altre componenti negative sui compensi” potrebbe far entrare nel calcolo dello “studio” delle spese finora mai considerate: spese per gli immobili, i leasing e gli interessi passivi. Ebbene, per il primo dei due, che si chiama “Rendimento orario del professionista”,  la “soglia massima” a seconda del cluster varia da un minimo di 40,43 €. a un massimo di 102,75 €., per il secondo, si va da 22 a 42.

Per concludere, rimane da porre la questione delle “cento pistole” (domanda difficile la cui risposta esatta meriterebbe una ricompensa di cento monete d’oro, tali erano le “pistole” di un tempo): è possibile “strappare” al GE.RI.CO. l’assegnazione al cluster migliore? Possibile è possibile, ma ovviamente non si possono raccontare bugie al Fisco che potrebbe sempre presentarsi alla porta per fare qualche domanda sui dati inseriti. Ci sono però delle strade virtuose da seguire per evitare di essere penalizzati ingiustamente (cioè “caricati” di un compenso da dichiarare eccessivo rispetto alla reale capacità economica dell’attività), e tutte partono da uno sforzo iniziale di conoscenza che il Professionista ha convenienza a fare personalmente, perchè solo lui conosce tutti i dettagli della sua attività.

Si tratterà di partire leggendo con attenzione le “specifiche” dei quattordici cluster, pubblicate nella “nota metodologica”, le quali indicano con dovizia di dettagli i dati medi dimensionali, organizzativi e di spesa degli appartenenti ad ogni cluster. Sarà così più facile riconoscersi nel “ritratto” che farà il GE.RI.CO., e se questo fosse poco fedele si tenga presente che in caso di mancata congruità ciò può essere valida causa di giustificazione al rifiuto di “adeguarsi”. Fatto questo, si dovrà imparare a usare il GE.RI.CO. e lavorarci fino a che il suo responso sia soddisfacente, cioè un cluster che ci rappresenti bene, guidati in questo sempre dalle indicazioni reperibili nella “nota metodologica”.

Nella mia esperienza sullo “studio di settore” dei dentisti, ho incontrato molti professionisti che hanno seguito questo percorso. Ad alcuni ho dato la mia consulenza e fornito dei programmi Excel capaci di guidare giorno per giorno questa ricerca di maggiore convenienza  per la fine d’anno. Con loro sono riuscito a condividere le mie conoscenze e ad avere incoraggiamento per continuare questa attività di supporto alla “prevenzione fiscale” che, nella legalità, cerca di evitare ingiuste distorsioni statistiche nell’applicazione dello “studio di settore”.

Per facilitare questa ricerca, desidero qui offrire un utile strumento che sarà sicuramente apprezzato: una “Tabella di conversione” della numerazione e della descrizione dei cluster di UK21U in quelli di VK21U. Per rendere più “frizzante” questo strumento, ho anche indicato la variazione percentuale del numero dei dentisti che fanno parte del singolo cluster dal vecchio al nuovo “studio di settore”. Vedi la tabella:

Confronto_cluster_studio_di_settore_dentisti

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