Per i (pochi?) curiosi, quelli che guardano anche i numeri, ecco i conteggi del “Cashback”, l’operazione di restituzione di denaro riservata ai soli cittadini volontariamente muniti di smartphone o tablet (in spregio del principio costituzionale di eguaglianza del cittadino davanti alla legge dal momento che i cittadini che non lo posseggono sono a tutt’oggi milioni) che pagano le loro spese private con carte. Il “delirio digitale” fa si che la Pubblica amministrazione consenta, arbitrariamente, la fruizione di diritti a chi ha smartphone o tablet anzichè consentire a tutti (anche chi non ha smartphone paga con carte) di usufruirne con “normali” accessi a siti da PC e COMUNQUE presso uffici fisici. Continuiamo così.
Il denaro che tornerà nelle tasche dei cittadini (meglio, di un gruppo ristretto di cittadini, quelli muniti di smartphone e tablet), è denaro del (nuovo) debito pubblico. In pratica, lo Stato da a un gruppo di cittadini dei soldi che saranno alla fine pagati dall’intera collettività. Bene!
Ecco la tabella per i curiosi. Se qualcuno, conoscendo i valori delle transazioni con carte di pagamento, il loro numero in circolazione, il valore medio delle transazioni, il numero medio di transazioni annuali per carta si vuole divertire, provi a incrociare quei dati con quelli della tabella. E farci sapere.
Ah, per inciso, se il “Cashback” complessivo ottenuto dal gruppo di cittadini di cui si è detto dovesse superare i “tetti di spesa” della tabella, ciò che arriverà nelle loro tasche sarà “proporzionalmente ridotto”.
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La “tabella per i curiosi” non si apre, perchè è un’immagine e non un file excel.