Procacciatori di pazienti “implantari” e “diversificazione dell’offerta” degli studi odontoiatrici
Si discute sul Forum Odontoline e su un gruppo FB sul fatto che i dentisti ricevono numerose offerte di “ragazzi” che promettono di mandare pazienti allo studio dietro il pagamento di una fee iniziale (si è parlato di circa 1.500 €.) e il successivo riconoscimento di una “provvigione” sui singoli “casi implantari” da loro procurati. Mi pare che nessuno si pone il problema della legalità di queste pratiche quando messe in atto da un professionista ordinista.
Faccio presente, per pura informazione dei dentisti, che le cose per altri ordini professionali sono diverse. Agli iscritti all’ordine dei commercialisti e a quello degli avvocati, è fatto esplicito divieto, norme deontologiche, di procurarsi clienti tramite agenzie (rispettivamente art. 19 e art. 37 dei codici deontologici): “Al professionista (commercialista ndr) è fatto divieto di aquisire clientela tramite agenzie, procacciatori, mediatori o con qualsiasi modalità di intermediazione.”, “L’avvocato non deve acquisire rapporti di clientela a mezzo di agenzie o procacciatori o con modi non conformi a correttezza e decoro.”. Forse, se in due codici deontologici ci sono norme del genere, qualche motivo ci sarà pure. Non vedo analogo divieto, nel codice deontologico OMCEO: i medici e gli odontoiatri sembrano dunque liberi di farsi procacciare clienti a pagamento. Ci sarà qualcuno che storcerà il naso, altri invece che diranno: “embè, che ci vuoi fare? L’importante è incassare.”.
Sono però convinto di altre cose. Intanto, che ricevere clienti al di fuori di un rapporto fiduciario, del fisiologico “passaparola” che non va visto solo come canale di allargamento numerico della clientela, ma anche di reperimento di clienti “ecocompatibili” con la fisionomia di ogni studio, possa creare dei danni nei modi meno prevedibili: se una cosa parte male, nel senso che è snaturata fin dall’origine (a meno che non si sia deciso che ciò che fa l’odontoiatra o il commercialista o l’avvocato equivale alla vendita di un abbonamento alla palestra), forzata, qualcosa può facilmente andare storto come l’esperienza di molti professionisti credo possa confermare.
Poi pensando ai discorsi che faccio, praticamente ogni giorno, con i miei clienti dentisti mi domando: ma tutta questa enfasi pubblicitaria sui pazienti implantari, da dove viene? Ci sono, e io questo non lo so, praterie di edentuli?
Ieri mi ha chiamato un dentista quarantenne per chiedermi consiglio, uno molto informato, e gli ho chiesto lumi osservando che sui social si vedono postati quantità abbondanti se non maggioritarie di casi appunto “implantari”. Ho osservato che chi avesse puntato solo su impianti e sulla pubblicità, magari i “denti subito” e il prezzo, si sarebbe trovato a fronteggiare la concorrenza degli albanesi, e avrebbe alla fine inesorabilmente perduto la partita.
Ebbene, il dentista quarantenne profferì: è la popolazione sopra i 60 anni che ha bisogno di impianti, io vedo i giovani e la prevenzione ormai ha debellato l’edentulismo, occorre affiancare all’odontoiatria altre specialità, sennò i ricavi languono. Vero? Falso? A mio avviso, ma potrei sbagliare, ci sono anche molti “giovani (40-50) che perdono i denti, vuoi per uso di sostanze, vuoi per digrignamenti vari o altro. Poi, ho detto al dentista quarantenne, la faccenda che “la prevenzione avrebbe azzerato il bisogno del dentista” è vecchia come il cucco, ricordo un editoriale di Carlo Guastamacchia, un 30 anni fa, sul Dental cadmos, che sosteneva questo. Ma ancora oggi la gente ha bisogno del dentista, per fortuna.
Premesso tutto questo, osservo anche, e pongo a chi ha voglia di star dietro alle mie elucubrazioni, e che ha dunque avuto la pazienza di leggere tutta questa tiritera, la questione: è vero o non è vero che “l’odontoiatria non basta più” e occorre aggiungere altre “cose” (che potrebbero anche essere fuori dal perimetro della medicina: per informazione, Dentalpro sta lanciando i suoi poliambulatori); e poi torno sul punto: pagare qualcuno per farsi procurare clienti è il modo migliore per allargare la clientela?
Filed under: Dati&analisi | Leave a comment »




