Dentista ditta individuale? Si, forse, no

In alcuni scritti, e in particolare in un articolo apparso nel gennaio 2021 su una rivista professionale, affermavo che l’attività odontoiatrica può essere gestita in modo imprenditoriale, anziché professionale, da parte di un imprenditore “individuale o societario”. Tale affermazione, si poggia sulla libertà per ogni soggetto giuridico pubblico o privato, di essere titolare di un ambulatorio purché autorizzato.

In seguito, sono apparsi dei contributi relativi alla possibilità per il dentista, rectius per un iscritto a un Ordine professionale, di operare come “ditta individuale”, iscritta in Camera di commercio, anziché come professionista intellettuale. Fra le differenze dei due status, quella fiscale comporta che nel primo caso la tassazione avverrebbe con le regole dettate per le imprese, nel secondo con quelle del lavoro autonomo.

Ora, prima di far notare che, da qualche anno, sembrerebbe esistere un generale divieto ad esercitare l’attività odontoiatrica in forma di ditta individuale, giova sapere che, per quanto scritto nel primo paragrafo, chiunque, può, come ditta individuale nonché come società commerciale, allestire un ambulatorio con i necessari requisiti, nominare un direttore sanitario e chiedere l’autorizzazione all’esercizio.

Però, se quel “chiunque” fosse un dentista in attività, si verrebbe a creare un conflitto insanabile fra la sostanza dell’attività, che è l’esercizio della professione, e la veste giuridica formale, che nel caso della ditta individuale, impresa, risulterebbe essere fittizia. Per capirsi, un dentista che facesse il suo mestiere come ditta individuale, risulterebbe portare contemporaneamente due “cappelli”, il che è, civilisticamente e fiscalmente, non consentito. Per le professioni ordinistiche, non c’è possibilità di scelta: vanno esercitate civilmente in base alle regole del contratto d’opera intellettuale, non a quelle del lavoro nell’impresa, fiscalmente in forma di lavoro autonomo. O non vanno esercitate. Il dentista che volesse essere titolare, in veste di ditta individuale cioè impresa, di un ambulatorio autorizzato, dovrebbe dunque, se non proprio “spretarsi” (cancellarsi dall’Ordine) almeno astenersi dall’esercitare nei fatti la professione, per farla fare ad altri abilitati in qualità di incaricati della ditta individuale. Oppure, al limite, ma molto al limite, la ditta individuale del dentista dovrebbe esercitare attività diversa da quella odontoiatrica, ad esempio la gestione di poliambulatori.

Venendo alla questione della apparente presenza di un vero e proprio divieto all’esercizio delle attività odontoiatriche come ditta individuale, si consideri la seguente disposizione di legge, il comma 153 art. 1 della legge 4 agosto 2017 nr. 124 (sottolineature mie):

“L’esercizio dell’attività odontoiatrica è consentito esclusivamente a soggetti in possesso dei titoli abilitanti di cui alla legge 24 luglio 1985, n. 409, che prestano la propria attività come liberi professionisti. L’esercizio dell’attività odontoiatrica è altresì consentito alle società operanti nel settore odontoiatrico le cui strutture siano dotate di un direttore sanitario iscritto all’albo degli odontoiatri e all’interno delle quali le prestazioni di cui all’articolo 2 della legge 24 luglio 1985, n. 409, siano erogate dai soggetti in possesso dei titoli abilitanti di cui alla medesima legge.”.

Si noti che la norma dispone per le “attività” odontoiatriche, non per la “professione”. Con questa disposizione, scritta per poter modificare la normativa nazionale delle Camere di commercio a seguito del parere 415099/2016 del MISE che, almeno “sulla carta”, impediva l’iscrizione in camera di commercio (rectius al Registro delle imprese) delle società commerciali qualora queste dichiarassero come attività svolta quella degli studi odontoiatrici, è stato rimosso l’effetto del parere, ma forse per una scrittura troppo rapida è sorto come effetto collaterale, tale almeno a me sembra, quello di riservare l’attività odontoiatrica solo ai liberi professionisti, alle STP e alle società commerciali. Niente imprese ditte individuali. Sta di fatto che, vigente questo apparente divieto, le camere di commercio hanno ugualmente iscritto ditte individuali che nei codici attività recano il codice 86.23 (come hanno continuato a iscrivere società commerciali anche dopo il parere del MISE ma prima della legge 124 del 2017), circa una novantina da ottobre 2017 ma, a titolo di mera informazione, di queste solo poco più di dieci dichiarano di svolgere effettivamente l’attività odontoiatrica (l’uso del codice Ateco è infatti obbligatorio in sede di apertura della partita Iva, quindi per l’Agenzia delle entrate, ma non per l’iscrizione di un’impresa che declina l’attività esercitata “a parole”) di cui otto risultano di proprietà di dentisti iscritti all’Ordine. Fra le altre ditte individuali con il codice attività 86.23, l’attività esercitata che va per la maggiore è la coltivazione di frutti oleosi e di cereali. Presenti in buona misura anche l’allevamento di suini ed equini, la locazione di immobili e la vendita per corrispondenza di prodotti alimentari. Insomma, un po’ di confusione, sarebbe meglio non provocarne altra.

Pagheremo molte meno tasse (nel 2023)?

Al termine di un webinar organizzato dall’Ordine dei dottori commercialisti ed esperti contabili di Padova, cui ho partecipato in quanto a quell’Ordine sono iscritto, tema la prevista RIFORMA TRIBUTARIA, vedi immagine di questo post, che tutti attendiamo con trepidazione, ho avuto la soddisfazione di vedere apprezzata da parte dei Relatori la mia seguente tesi, riguardante l’IRPEF:

ESENTARE DA IMPOSTA la parte di reddito corrispondente alla spesa annua mensile media per la tipologia di nucleo familiare, la condizione professionale della persona di riferimento della famiglia, il comune di residenza, se si vive in affitto o in proprietà.

Tale dato, la spesa annuale media, è stimato a giugno di ogni anno dall’ISTAT, quindi da un organo dello Stato. Per dare un’idea, una famiglia di due persone con due figli, in media nazionale, nel 2019 ha una spesa annuale stimata per vivere (casa, alimentari, istruzione, salute ecc.) pari a 39.903,84, somma che, secondo la mia idea di riforma, dovrebbe essere del tutto esente da tassazione nel coacervo dei redditi familiari.

Se il coacervo supera quella cifra, sull’eccesso si pagano tasse in modo progressivo, come per il patrimonio (esclusa l’abitazione, si ipotizzano aliquote progressive in base al suo ammontare a valori di mercato fra lo 0,2% e il 3%).

Altre questioni offerte dai Relatori, in previsione dell’insediamento della Commissione di studio della Riforma (se tutto fila se ne parla per il 2023, con la nuova legislatura):  

  • se si toglie l’Irap, deve aumentare l’Ires, e anche di 10 punti %;
  • le imprese minori (a mio “naso” potrebbero essere quelle con fatturati fino a poco più di 5 milioni) dovrebbero vedere una tassazione “catastizzata” in base a strumenti tipo studi di settore, con eliminazione di ogni altro adempimento burocratico;
  • addio all’aliquota piatta per Ires, anche le imprese sono da tassare con aliquote progressive in base al reddito e con un occhio anche al fatturato;
  • per l’Irpef, appunto un’esenzione di base universale, su cui si è innestata la mia tesi, che ho presentato all’inizio di questo post.

  Come si dice: chi vivrà vedrà, sperando che il punto di domanda che si legge sul titolo di questo post possa sparire!

Fondo Perduto Webinar + Foglio Excel

ATTENZIONE! la registrazione del webinar è disponibile gratuitamente

sul gruppo Facebook “Odontoiatria contabilità e fisco”, sul Forum ODONTOline.it e

sul canale You Tube Odontoiatria contabilità e fisco

FONDO PERDUTO WEBINAR – Dai casi pratici alle regole di calcolo delle medie mensili del fatturato

Chi ha diritto? Cosa significa “fatturato”? Il bollo si considera “fatturato”? Chi ha iniziato a lavorare nel 2020 o nel 2021 ha diritto? E tante altre sono le questioni che potranno trovare risposta.

Le regole del contributo saranno esposte a partire da esempi pratici di impiego del foglio di calcolo Excel già pubblicato qui sul gruppo.

Il previsto webinar su Zoom (la partecipazione è anonima; si possono fare domande al Relatore via chat e in audio), si terrà

MERCOLEDI’ 7 aprile 2021 ORE 20.30

Relatore Dott. Paolo Bortolini.

La durata “istituzionale” è di 30 minuti più

tempo per rispondere a eventuali domande.

PER PARTECIPARE GRATUITAMENTE: 

a) occorre essere iscritti al Forum ODONTOline.it e inviare una email a info@odontoline.it per ricevere il link per la diretta; oppure

b) essere iscritti o iscriversi al gruppo privato Facebook “Odontoiatria contabilità e fisco”, riservato agli odontoiatri, agli igienisti dentali e agli assistenti di studio odontoiatrico.

ATTENZIONE: solo gli iscritti al Forum ODONTOline. it e al gruppo Facebook “Odontoiatria contabilità e fisco” potranno inoltre scaricare il file Excel per il calcolo dei dati necessari all’ottenimento del contributo, se spettante e la registrazione del webinar

Contributo fondo perduto 2021. Foglio di calcolo gratuito

ATTENZIONE! la registrazione del webinar è disponibile gratuitamente

sul gruppo Facebook “Odontoiatria contabilità e fisco”, sul Forum ODONTOline.it e

sul canale You Tube Odontoiatria contabilità e fisco

E’ disponibile gratuitamente, nel Gruppo privato Facebook “Odontoiatria contabilità e fisco”, gruppo tematico di odontoiatri, igienisti dentali e assistenti di studio dentistico, il foglio di calcolo Excel per Windows che serve per simulare la situazione personale rispetto al diritto di percepire il “Contributo a fondo perduto” previsto dal DL 41.

Seguirà un webinar dove spiegherò in breve gli estremi di questa novità e risponderò a domande. Il link al webinar sarà pubblicato nel gruppo Facebook menzionato. Nel foglio di calcolo ci sono già le indicazioni per procedere, se ci sono domande e chiarimenti prego di scriverle nella apposita discussione in corso nel gruppo Facebook, risponderò nel webinar. Di seguito un’immagine esemplificativa del foglio di calcolo:

Contributo “a fondo perduto” 2021. In breve, a chi spetta?

Molti si staranno domandando se hanno o meno diritto a percepire il contributo previsto dal Governo. Una tabella riassuntiva può aiutare a fare rapidamente chiarezza.

2021: che la “riscossa” inizi dalla fatturazione!

Il 2020 ha portato molte novità per la fatturazione ai pazienti dei dentisti, delle quali è necessario tenere conto non solo per essere in regola, ma anche per migliorare la propria immagine nei confronti della clientela, cosa preziosa oggi più che mai. Infatti, c’è una grande differenza fra il mostrarsi informati, e perciò sicuri di ciò che si fa e dice, piuttosto che non saper dare risposte adatte alle tante domande che, sempre di più, i pazienti potrebbero fare alle persone che lavorano negli studi al momento del suggello del rapporto contrattuale, quello del pagamento delle cure.

L’occasione per sistemare la questione è già pronta, basterà partecipare al corso online sulla fatturazione al paziente odontoiatrico, oppure acquisirne la registrazione. Le quote prevedono la consegna di dispense.

Per fare esempi, si tratterà di sapere e di saper spiegare importanti novità, fra le quali:

  • coordinare l’onere del pagamento tracciato per avere il diritto alla detrazione della spesa sanitaria con l’intestatario della fattura;
  • quale tecnica di redazione della fattura potrà favorire il paziente nei confronti del Fisco;
  • come organizzare per bene la creazione della fattura al fine di adempiere correttamente e senza rischio di sanzioni al nuovo obbligo di invio mensile dei dati delle fatture al Sistema tessera sanitaria (sts);
  • cosa comporta per lo studio, e cosa dire ai pazienti che chiedessero informazioni, le nuove agevolazioni statali “cashback” e “lotteria degli scontrini”, anche in relazione alla presenza di un registratore di cassa in studio che, secondo alcuni, rientrerebbe fra i nuovi oneri a carico dei dentisti.

Per avere risposte dirette, precise ed esaustive, date con un linguaggio sintetico, chiaro, la partecipazione al corso online sulla fatturazione al paziente odontoiatrico, è la soluzione giusta.

Oltre agli argomenti già indicati, la partecipazione al corso, o l’acquisto della sua registrazione, offre i necessari chiarimenti e indicazioni operative, inclusive di suggerimenti per la gestione organizzata della comunicazione ai pazienti, per gli aspetti basilari della fatturazione al paziente:

  • la fattura si intesta sempre a chi ha avuto le cure?
  • a chi compete l’onere della marca da bollo?
  • è sempre necessario descrivere dettagliatamente le prestazioni?
  • si possono aggiungere spese per recupero di costi amministrativi? E molto altro ancora.

La partecipazione al corso online sulla fatturazione al paziente odontoiatrico consente ai presenti di porre domande al Relatore, e avere da lui subito soddisfazione, data la sua grande esperienza e preparazione specifica. Vi aspettiamo numerosi!

Un cordiale saluto e un grandissimo augurio per un buon anno nuovo.

Facciamo i conti in tasca al “Cashback”

Per i (pochi?) curiosi, quelli che guardano anche i numeri, ecco i conteggi del “Cashback”, l’operazione di restituzione di denaro riservata ai soli cittadini volontariamente muniti di smartphone o tablet (in spregio del principio costituzionale di eguaglianza del cittadino davanti alla legge dal momento che i cittadini che non lo posseggono sono a tutt’oggi milioni) che pagano le loro spese private con carte. Il “delirio digitale” fa si che la Pubblica amministrazione consenta, arbitrariamente, la fruizione di diritti a chi ha smartphone o tablet anzichè consentire a tutti (anche chi non ha smartphone paga con carte) di usufruirne con “normali” accessi a siti da PC e COMUNQUE presso uffici fisici. Continuiamo così.

Il denaro che tornerà nelle tasche dei cittadini (meglio, di un gruppo ristretto di cittadini, quelli muniti di smartphone e tablet), è denaro del (nuovo) debito pubblico. In pratica, lo Stato da a un gruppo di cittadini dei soldi che saranno alla fine pagati dall’intera collettività. Bene!

Ecco la tabella per i curiosi. Se qualcuno, conoscendo i valori delle transazioni con carte di pagamento, il loro numero in circolazione, il valore medio delle transazioni, il numero medio di transazioni annuali per carta si vuole divertire, provi a incrociare quei dati con quelli della tabella. E farci sapere.

Ah, per inciso, se il “Cashback” complessivo ottenuto dal gruppo di cittadini di cui si è detto dovesse superare i “tetti di spesa” della tabella, ciò che arriverà nelle loro tasche sarà “proporzionalmente ridotto”.

VEDI IL PROGRAMMA del nuovo

CORSO PRATICO INFORMATICO  INDIVIDUALE ONLINE

CONTABILITA’ E AMMINISTRAZIONE ODONTOIATRICA

Il cashback va dal dentista: “Dottore, ecco il mio codice lotteria, lo registri!”

Da “Radio studio” il tam-tam delle notizie fa sapere che la “Lotteria degli scontrini” e il “Cashback” sono in questi giorni oggetto di domande da parte di pazienti che si presentano presso gli studi. Qualcuno riferisce che un paziente gli ha chiesto di frazionare artificialmente il pagamento della fattura, per avere il “Cashback”, qualcun altro racconta di pazienti che pretendono di utilizzare il loro “Codice lotteria” al momento del pagamento. E via discussioni e imbarazzi.

Per evitare di rendere ancor più sgradevoli queste situazioni, servono le giuste parole, specie per comunicare il diniego di accettazione del “Codice lotteria”, specie nei confronti di pazienti convinti, magari erroneamente, di poter invece godere delle agevolazioni. Una comunicazione ben studiata fa risparmiare tempo, elimina malintesi e migliora l’immagine di chi la fa. Niente di meglio che poter ascoltare i consigli e le indicazioni di un professionista esperto nella gestione delle relazioni economiche con i pazienti odontoiatrici.

Nel CORSO SULLA FATTURAZIONE AL PAZIENTE, di martedì 15/12/2020 da ore 9 a ore 12, sarà trattata questa novità e fornito un fac-simile di un testo utilizzabile per spiegare la situazione ai pazienti in modo efficace e diretto, nonché preciso.

Il corso è tenuto online, è acquistabile anche la sola sua registrazione, ed è utilissimo, anche in relazione alle importanti novità, e ai nuovi rischi, portati dall’entrata a regime dell’onere di pagamento tracciabile per poter usufruire, da parte del cliente, della detrazione Irpef del 19%. Partecipando in diretta, si ricorda, è possibile fare domande e ottenere risposte ai propri dubbi.

VAI AL PROGRAMMA DEL CORSO, ULTIMI POSTI

Il prezzo delle cure ortodontiche. Il “marketing cartesiano” del passato

Tanti anni fa, seguivo i dentisti anche per quello che con molta circospezione si chiamava “marketing”. Lo facevo a modo mio, “da ragioniere”, cioè evitando di proporre teorie astruse e campate per aria, basate sulla sola pubblicità, come si vede fare oggi dal 99% di chi si offre ai dentisti, dunque cercando di offrire elementi razionali per far capire cosa, come, quando agire per ottenere risultati.

Questo articolo, del 1995, lo pubblicai in un momento in cui seguivo alcuni studi di sola ortodonzia, i quali, sentendosi “forti” della loro specializzazione desideravano evidenziare la qualità delle loro prestazioni utilizzando il prezzo elevato. La loro richiesta era di dargli aiuto nel creare metodi affinché se, poniamo, il prezzo di un trattamento nello studio del dentista “generico”, quello dove si recava “l’ortodontista con la valigia” fosse stato 1, il loro prezzo, doveva essere almeno 7,5. Ci riuscimmo.

L’articolo testimonia la ricerca tecnica che fu fatta per poi “passare all’azione” in modo razionale.

Oggi, ripesco questo reperto archeologico non per affermare che chi lo studierà riuscirà di sicuro a imparare come si fa a chiedere e ottenere prezzi molto più alti dei colleghi, servirebbero per questo molte più informazioni, ma diciamo per “vedere l’effetto che fa”. Francamente, lo trovo leggermente noioso, e forse non per tutti, però nel suo insieme è preciso nei concetti che propone con i suoi diagrammi cartesiani.

Dentisti e fattura elettronica: confermato, niente obbligo per il 2021! (e per il 2022)

Come si poteva ben desumere dalle importanti modifiche portate dal decreto del Ministro dell’economia e delle finanze del 19 ottobre 2020, ampiamente estensivo delle modalità di invio dei dati al Sistema tessera sanitaria (STS) da parte degli iscritti all’Ordine dei medici e degli odontoiatri, la bozza della legge di bilancio per il 2021 conferma ora che l’invio dei dati a STS sarà ancora sostitutiva del generalizzato obbligo della fatturazione elettronica fra privati previsto dal comma 3 dell’art. 1 del decreto legislativo 5 agosto 2015 nr. 127 (istitutivo dell’obbligo di fatturazione elettronica fra soggetti residenti o stabiliti nel territorio dello Stato).

Infatti, nella bozza della legge di bilancio 2021 che circola da ieri si può leggere, al Titolo IV rubricato “Ulteriori disposizioni in materia di entrate”, quella dell’ art. 182, dedicato alle “Semplificazioni fiscali”, e in particolare il comma 4 che così dispone: “All’articolo 10-bis del decreto-legge 23 ottobre 2018, n. 119 convertito, con modificazioni, dalla legge 17 dicembre 2018, n. 136, e successive modificazioni, le parole “Per i periodi d’imposta 2019 e 2020″ sono sostituite dalle seguenti “Per i periodi d’imposta 2019, 2020 e 2021”. Si tratta dunque di una proroga, non di un’entrata a regime, del divieto previsto dall’articolo ora modificato di emettere fatture elettroniche con riferimento a quelle i cui dati sono da inviare al STS, cioè quelle emesse verso i pazienti persone fisiche, rivolto ai soggetti tenuti all’invio dei dati a STS.

Nella relazione illustrativa alla legge di bilancio 2021, questa proroga è motivata dalla persistente mancanza dell’individuazione di specifiche modalità di fatturazione elettronica per i soggetti che effettuano prestazioni sanitarie nei confronti di persone fisiche, cosa come noto resa ardua da questioni attinenti al trattamento dei dati personali dei pazienti.

Non poteva essere diversamente, viste le notevolissime modifiche apportate all’invio dei dati a STS: sennò, perché si sarebbe fatto tutto quel lavoro?

Ora, anche se in bozza, la sopravvivenza della fattura analogica e cartacea, con la sua fedele compagna marca da bollo, è assicurata anche per il 2021.

Questa novità, e molto altro, al prossimo corso online sulla fatturazione in odontoiatria. Vi aspettiamo!

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: