Il Governo corre ai ripari: stop agli arbitraggi con il concordato preventivo biennale e più tempo per aderire
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Il Governo ha presentato un nuovo schema di decreto che introduce importanti cambiamenti al Concordato Preventivo Biennale (CPB), il sistema che permette ai contribuenti di concordare con il fisco un reddito fisso per due anni e di non versare imposte sul reddito eccedente tale importo, oltre ad avere diritto ad altre agevolazioni quali limitazioni al potere accertativo delle autorità fiscali e i vari benefit previsti ogni anno per i contribuenti virtuosi dell’ISA (il vecchio ‘studio di settore’).
Le novità proposte:
1) Stop al CPB per i forfettari dal 2025
- Chi utilizza il regime forfettario (piccole partite IVA con fatturato sotto i 85.000 euro) non potrà più aderire al CPB dal 2025.
- Per il 2024, invece, possono ancora usufruirne.
- La decisione è stata presa perché poche persone hanno aderito e alcune associazioni di categoria lo hanno chiesto.
2) Più tempo per aderire al CPB
- Il termine per decidere se aderire o meno, sarà spostato dal 31 luglio al 30 settembre, per dare più respiro ai contribuenti, i quali a settembre sapranno valutare meglio la loro convenienza.
3) Chiarimenti sulla cessazione del CPB per le società
- Prima qualsiasi conferimento (anche di denaro) interrompeva il CPB per una società.
- Ora il decreto specifica che solo il conferimento di un’azienda o di un ramo d’azienda conta davvero.
4) Tetto massimo alle tasse agevolate
- Per indurre all’adesione, il CPB permetterà di pagare imposte più basse (10%-15%) sulla eventuale differenza fra il maggior reddito concordato calcolato dal Fisco e quello dichiarato l’anno precedente, ma solo fino a 85.000 euro, nella prima versione del CPB, la tassazione agevolata non aveva limite. Oltre questa soglia, si applicano le aliquote fiscali:
- 43% per le persone fisiche (IRPEF)
- 24% per le società (IRES)
- Rimane comunque la totale detassazione per la differenza fra il reddito concordato calcolato dal Fisco e quello effettivo. Esempio: al momento dell’adesione il contribuente ha un reddito dichiarato per l’anno precedente, di €. 100.000, il meccanismo di calcolo del CPB stabilisce che per aderire dovrà dichiarare un reddito concordato di €. 200.000; sui €. 100.000 di differenza la tassazione non sarà quella ordinaria per il contribuente, ma sarà agevolata fino a €. 85.000 e al 43% o al 24% se soggetto Ires su €. 15.000. Sul reddito oltre €. 200.000 che fosse dichiarato non si dovranno pagare imposte.
5) Nuova causa di esclusione per professionisti associati
- Se un professionista fa parte di uno studio associato o di una società tra professionisti, l’adesione al CPB deve essere decisa da tutti i soci.
- Se uno dei soci esce dal CPB, l’intera associazione o società perde il beneficio, e viceversa.
In sintesi, il decreto restringe l’accesso al CPB, introduce un tetto alle tasse agevolate e chiarisce alcune regole per le società e i professionisti associati. In attesa di approvazione
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